Polito, Sansonetti e gli "opinionisti politici di sinistra"
Esiste ormai una categoria professionale che potremmo definire
"opinionista politico di sinistra". Costituita da individui che vagano
da una trasmissione televisiva di bassa lega all'altra (pomeriggio 5, -
come si chiama quell'altra? - la vita in diretta, - no l'altra - Il
fatto del giorno. Chiedo scusa a Silvio Berlusconi per l'evidente
plagio, ma visto che si parla di uso criminoso della tv...) arrogandosi
il diritto di essere definiti "intellettuali di sinistra" - senza aver
mai pubblicato un libro o un'opera d'arte degna di nota.
Sono giornalisti, magari direttori, di testate che non vendono una
copia, ma "hanno grande importanza politica", meglio ancora se sono
giornali vicini ad un partito. E qui i nomi sono infiniti: Riformista,
Libero, Gli altri..
Insomma, questi individui intervengono in un dibattito politico che è
lo specchio della tv italiana - una massa informe di incompetenti che
si urlano in faccia tra di loro insulti e frasi senza senso - esprimendo
la loro opinione e "rappresentando" cortesemente anche gli elettori del
centro-sinistra, in nome del contraddittorio. Da elettore del
centro-sinistra li ringrazio per la cortesia, ma farei volentieri a meno
di loro.
Ma analizziamo nel dettaglio un paio di questi strani individui,
così, tanto per vedere se possono essere nostri degni rappresentanti.
Con la premessa che sono solo due esempi emblematici, se ne potrebbero
citare anche altri.
Uno di loro è Antonio Polito. Direttore del Riformista, è famoso per
aver dichiarato a Sabina Guzzanti: "Non possono chiudere RAIOT" - il
programma della Guzzanti chiuso qualche anno fa per volere del Sultano -
"ma possono non mandarlo in onda". Giuro, l'ha detto davvero, non me la
sto inventando. Potete ragionarci sopra per delle ore, non troverete in
questa frase il minimo senso logico. Ma nonostante le sue brillanti e
qui dimostrate capacità analitiche, quest'uomo continua a sfornare
simili perle di saggezza, pagate dai cittadini tramite il canone o la
pubblicità.
Prendiamone un altro. Piero Sansonetti. Dopo aver quasi portato al
fallimento Liberazione, lo storico quotidiano di Rifondazione Comunista,
ne ha fondato un altro e l'ha chiamato "L'altro"; poi si è ricordato
che esisteva un altra testata con lo stesso nome e che quindi il suo era
un plagio - anzi, gliel'ha ricordato il giudice, visto che Sansonetti
ha perso la causa contro i legittimi detentori del marchio - e lo ha
rinominato "Gli altri". Oltre a queste vicende editoriali ricordo con
orrore un suo confronto televisivo a Porta a Porta (!) con Silvio
Berlusconi (purtroppo su youtube non sono riuscito a trovarlo, ne ho
trovato solo uno nel quale questo giornalista esordisce affermando di
odiare l'inno di Mameli). E con quale argomento il nostro uomo ha
cominciato ad attaccarlo? Crisi economica? Conflitto d'interessi?
Visione della politica e della società distorta? Non proprio. Ha
esordito con un ringraziamento, da tifoso milanista, al presidente della
sua squadra del cuore, dimenticandosi per un attimo che quest'ultimo è
anche presidente del Consiglio dei Ministri, e che è rarissimo che
accetti un confronto televisivo con i giornalisti, specie se questi
hanno altre visioni politiche. Dunque diversi minuti di quello che
doveva essere un acceso confronto televisivo si sono trasformati in un
elogio del presidente del Milan più vincente della storia. Un altro
genio.
Vi sentite rappresentati da questi due? Però intanto ci rappresentano
in una buona fetta del panorama televisivo. Grazie a loro il pubblico
televisivo di questi programmi-spzzatura - molto spesso persone di bassa
cultura e molto spesso elettori del PDL - si fa un'idea distorta della
sinistra, frutto di un contradditorio malato. E si spiegano tante
cose...
http://kogitanz.wordpress.com/2010/04/27/polito-sansonetti-e-gli-opinionisti-politici-di-sinistra/
Sempre parlando di TV ecco invece un’attenta analisi di Daniela
Santanché, sottosegretario al dipartimento per l’attuazione del
programma di governo (?), sull’islam. Che classe.
http://